Il Welfare un importante equilibrista!
Il Welfare un importante equilibrista!
Le opportunità offerte da un maggiore sviluppo del Welfare Aziendale
Sul Corriere della Sera L’Economia è apparso un interessante articolo che ci riguarda molto da vicino:
il welfare aiuta la busta paga
Pare che bonus e decontribuzioni non siano il modo migliore per affrontare la questione salariale in Italia, dove gli stipendi negli ultimi 30 anni sono cresciuti solo del 1% rispetto al 32,5% nell’area OCSE (Rapporto Inapp)
In particolare, viene analizzata la bontà dei Fringe Benefit, che grazie ad un maggiore sviluppo del welfare aziendale, offrono importanti opportunità per incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie.
In un paese dove le retribuzioni a tutti i livelli sono in media basse e il valore salariale reale è sceso del 2,9% (secondo l’OCSE sempre negli ultimi 30 anni), anche nei confronti di altri paesi Europei che, rispetto all’Italia, hanno avuto invece incrementi importanti anche nei salari reali – si va dal 6% della Spagna fino al 63% della Germania – ci si domanda cosa si possa fare per ovviare a questo fenomeno di perdita e ad evitare il sommerso, migliorando le condizioni retributive in modo ottimale.
Per quanto concerne l’argomento decontribuzione attraverso il taglio del cuneo fiscale, nell’articolo si informa che se fosse reso permanente si modificherebbe il nesso tra contributi versati e benefici erogati – sistema pensionistico-contributivo.
La risposta è il Welfare Balance
In attesa che le retribuzioni si aggiornino, si può dunque integrare lo stipendio con il Welfare e con l’aumento dei Buoni Pasto, valori non assoggettabili a imposte o contributi sociali, esclusi anche da pensioni, Tfr o mensilità aggiuntive.
Nel 2024, ricordiamo, il Fringe Benefit esente da tasse e contributi ha una disciplina più favorevole per incontrare le esigenze di tutti: fino a 1000 euro per i lavoratori senza figli a carico e 2000 per i lavoratori con figli a carico. Inoltre, se queste somme rimanessero stabili nel tempo, oltre a essere fonte di certezze e benessere, cito, “producono un aumento netto dei redditi da lavoro tale da recuperare la perdita di potere d’acquisto segnalata”
E i Buoni Pasto, che parte hanno in questo clima positivo?
Per questo importante asset del supporto al reddito, si propone un aumento della cifra del buono, dagli 8 euro elettronici ai 12 euro, cito “per mangiare decorosamente” e con una somma annuale pro capite che può arrivare a € 3000 netti, “niente male” diciamo noi!
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